1969 - Personale "Ai fiori chiari"


La natura vista senza banalità, il simbolo più che la realtà dell'albero, il paesaggio dato per accenni. Carlo Monastra ha così esposto alla galleria « Ai fiori chiari » le immagini del suo mondo in una serie di rapide sequenze. Da un paio di anni ad oggi resta fedele a questi segni, insiste senza sbandamenti. Certo è una prova di coerenza, che non sempre si trova nei giovani i quali intendono dire qualcosa a loro modo e che poi, per via, si lasciano tirare per la manica dalla prima sirena.
Monastra crede nella necessità dei sentimento e non si vergogna di suggerirlo anche a parole. Poi, sulla tela, cerca una armonia di spazi e di colori e affronta le salite senza fermarsi ai primo accenno di fiato grosso. Più che sul certificato di anagrafe è giovane in questa sua tenacia di ricerca. Anche quando le soluzioni restano imprecise, continua ad avere fiducia negli ideali valori e riprende da capo il tema interrotto. E' inutile cercare dati formali ed estetici nella sua pittura: sono saltati a piedi pari a favore di un'indagine addirittura cosmica. E in questo c'è la dimostrazione di un limite, ma anche di una passione che potrebbe condurlo sulla strada dell'autentica pittura senza perciò rinunciare a se stesso.
« Giornale di Sicilia », 21 novembre 1969                                         Giuseppe Servello



La rivalutazione della natura con la mediazione dei sentimento, la posizione di antitesi alla nuova barbarie della civiltà industriale, non restano pura aspirazione ideologica ma si esprimono effettivamente attraverso l'opera dei giovane artista palermitano, nel colore fluido, nelle forme sentite come vita nel suo muoversi.
‑ L'Ora », 14 novembre 1969                                                                      Franco Grasso










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