"VIAGGIANDO INSIEME PER SITI D'ARTE"pubblicato su "NUOVE EFFEMERIDI"
rassegna trimestrale di cultura, edizioni Guida anno XIII n°51
"Ma ciò che dava al tutto una particolare grazia era un'intensa nebbia che si spandeva regolarmente per ogni lato producendo uno strano effetto perché gli oggetti anche se distanti pochi passi I' uno dall'altro, spiccavano nettamente per una certa qual patina azzurro-chiaro cosi che il loro vero colore andava perduto o si presentava all'occhio come velato d'azzurro."
Da W. Goethe, Viaggio in Italia (Sicilia, Palermo, sabato, 7 aprile 1787)
Anche in rete la nebbia è d'obbligo.
Avvio il browser (1) digito la magica parola di connessione e mi preparo al viaggio, ed ecco, la nebbia si dirada.
Dove andrò, per quali cammini, di questo "velato d'azzurro" la rete, infatti, e colma di rumori di fondo, di rivoli e rimandi, districarsi, orientarsi, è il primo problema.
Inoltre la conoscenza in rete si modifica in continuazione, con i reiterati apporti dell'utenza.
La similitudine con il viaggiare ci ricorda le mappe e le carte.
Non è possibile viaggiare in rete usando le vecchie carte o mappe statiche a noi note da tempo, esse devono cambiare continuamente, così come cambia il territorio
"Sono necessarie nuove carte dinamiche che siano l'espressione in tempo reale della fluttuazione del sapere: sono quelle che ho chiamato le "cinecarte". In fondo, con una carta che si muove insieme al territorio ci perdiamo meno che con una carta fissa in un territorio che si sposta.
Il principio organizzativo di queste cinecarte del futuro sono le conoscenze delle persone, un po' come negli alberi di conoscenza.
Il sistema capterà il sapere delle persone e la loro navigazione nella conoscenza, questi due elementi struttureranno la carta. Insomma, non sarà possibile separare la conoscenza dall'umanità che la produce e vi naviga dentro, giacché le due formano un solo sistema. Quello che ho chiamato "cosmopedia" in opposizione all'enciclopedia, che invece è statica.
Per semplificare la navigazione e filtrare la massa delle informazioni sarà necessario che ogni persona, tuffandosi in questo spazio, possa riorganizzarlo in funzione dei propri interessi."
da "incontro con Pierre Lévy" , Intervista di Fabio Gambaro da Parigi, "Virtual" anno 3 n°18/1995
La ricerca in rete è facilitata ampiamente dai motori di ricerca.
Essi sono programmi in grado di archiviare in database appositi una mole enorme d'informazioni sui vari siti, lo fanno per categoria e per frequenza d'accessi, aggiornando continuamente le loro informazioni, cosicché ad una vostra richiesta per categoria, è fornita la mappa aggiornata dei siti di quella categoria, secondo una graduatoria per frequenza d'accessi
Secondo un'indagine del Nec Research Institute of Princeton, solo un sesto di 800 milioni di pagine, in rete, sono oggi indicizzate dai motori di ricerca, ciò è causato dall'aumento esponenziale di informazioni. Nel 1998, se ne potevano ancora indicizzare un terzo.
Vi sono estese raccolte di conoscenze, in forma testuale ed ipermediale, in divenire e parallelamente estesi database dinamici per la loro ricerca.
In rete, la conoscenza, la comunicazione, l'arte cambiano continuamente, si trasformano in eventi dinamici.
Lo spazio e il tempo si contraggono, la nostra stessa identità non è più la costante che ci accompagna dalla nascita, essa si muta in variabile.
La rete ci propone continue informazioni della più varia provenienza, spesso vere e a volte false, infatti, non sempre chi passa una comunicazione, dice il vero, esiste lo scherzo, l'ironia, la malizia e l'ignoranza, ognuno accede, ognuno lascia un segno in piena libertà.
Quale difesa da tutto ciò, se non una buona dose di senso critico e discrete conoscenze di base, sull'oggetto delle nostre ricerche.
Vi sarebbero anche altre soluzioni come suggerire un "filtro di veridicità" e "diffidenza sistematica", affidando tale funzione a figure di controllo, alcuni pensano ai giornalisti, professionisti della comunicazione, altri, in America in particolare tendono ad affidarsi a specifiche normative di controllo e limitazione, altri ancora formano delle reti minori con accesso riservato e privilegiato.
Io, che non amo le censure anche quelle a fin di bene, preferisco in ogni caso la prima soluzione.
Internet è un luogo delicato dove passa e passerà sempre di più la comunicazione globale, a tutti i livelli, può essere un territorio di libertà, in disordine e complessità, ma può diventare un territorio di pochi eletti, ordinato forse, ma con un enorme ritorno in termini di potere, un incubo per tutti gli esclusi.
Nei nostri viaggi, fortunatamente, troveremo Il giovane studente e lo studioso di fama, la galleria di provincia e la Biennale di Venezia, ci dovremo districare e fare delle scelte ma alla fine, avremo creato le tappe del nostro viaggio ricco di conoscenze e d'esperienze: infatti, la rete permette di comunicare non solo le informazioni, ma anche le emozioni, le sensazioni, le percezioni.
L'ipermedia, contiene, suoni immagini filmati, per cui la comunicazione è, seppure virtuale, abbastanza ricca e completa, certo i sensi interessati in atto sono solo la vista e l'udito, restano ancora esclusi il tatto e l'odorato, ma qualcuno già dagli anni Settanta lavora nel campo della robotica e della teleoperazione alla restituzione del ritorno di forza.
Le tecnologie relative al senso del tatto, attualmente si possono suddividere tra quelle ancorate ad un piano e collegate al braccio, alla mano, ad ambedue e quelle a struttura esoscheletrica, indossata.
Dal punto di vista del tatto esse devono restituire sensazioni tattili, di contrasto di forze "cinestetiche" e la temperatura.
I sistemi adoperati per il tatto sono di tipo elettrico, con interazione diretta sui nostri neuro recettori, alcuni sono composti da matrici di punti vibratili, altri usano leghe di titanio e nickel, che attraversato da correnti elettriche si contrae o si estende più o meno, piccoli display tattili formati da matrici di cilindretti, che trasmettono stimoli alle dita.
Per gli effetti cinestetici si usano tecnologie di tipo meccanico, idraulico o pneumatico, si usano anche le leghe a memoria di forma.
Per la restituzione delle temperature, vengono usati dei sensori/attuatori chiamati termodi, che possono agire sia da recettori misurando la temperatura del corpo, sia da trasmettitori restituendo temperature misurate altrove, direttamente per via elettrica (in telepresenza) o attraverso unità di rielaborazione elettronica e connessioni seriali di rete, che ricevuti i dati di rilevazione in forma digitale, li trasmettono alla periferica dotata di termodi attivandone le temperature, in base ai dati ricevuti, sul soggetto ricevente.
Per quanto riguarda l'odorato, poiché la stimolazione avviene attraverso particelle di sostanze chimiche, ricreare odori a distanza, richiede che emittente e ricevente conservino presso di sé le sostanze stesse, in contenitori, che attraverso recettori termici, vengano emesse per riscaldamento.
Già da tempo in questo campo si lavora molto, e presto si potrebbero trovare nuove soluzioni al problema.
Esistono in sostanza diverse tecnologie, certamente ancora poco accettabili per il loro ingombro per il loro aspetto troppo meccanico, simile a protesi o esoscheletri e per i costi da prototipo, che ne limitano la diffusione.
In effetti credo che il vero ostacolo sia ancora culturale, non vogliamo sentirci androidi, cosa sicuramente condivisibile, però sempre di più medicina, genetica, e informatica mettono in comune le reciproche esperienze, le distanze si accorciano e i muri cadono.
Il corpo della Body Art si trasforma, non più solo "il corpo come linguaggio" di Lea Vergine, non un corpo da mostrare, esplorare, da conquistare, ferire, ora esso va contaminato, modificato.
Artisti come Stelios Arcadiou in arte Stelarc e l'Orlane già da qualche tempo lavorano su queste tematiche, cercando di rompere schemi e stereotipi culturali.
In un'interessante intervista sulla rivista "Virtual" Stelarc si esprime così:" non dovremo fare più distinzioni fra cervello e corpo.
È un'eredità della filosofia dualistica cartesiana. Noi siamo un'entità biologica impensabile senza la rete propriocettiva che collega il sistema nervoso ai muscoli, e ci fornisce il sistema cinestetico che ci consente di orientarci nel mondo, che assicura la mobilità del corpo e quindi la curiosità che ci contraddistingue "e ancora in riferimento alla miniaturizzazione"…questo è l'interessante: che la miniaturizzazione delle tecnologie consenta il loro impianto nel corpo in modo che esso aumenti la sua coscienza dell'ambiente.
Le nuove tecnologie tendono a creare nuove percezioni, nuovi paradigmi del mondo.
Non è un'esperienza diretta?
Ma non è da oggi che la tecnologia fa da intermediaria tra noi e il mondo; è sempre stata collegata all'evoluzione del corpo.
È la tecnologia che ci definisce come esseri umani; non è una specie di oggetto alieno e contrapposto a noi, è parte della natura umana. "
Da "Elogio della mutazione", incontro con Stelarc, di Paolo Atzori e Kirk Woolford, "Virtual" anno 3 n°25/1995
Ma riprendiamo il viaggio…la pazienza è indispensabile…ed ecco quello che cercavo.
Trovo il primo link (2) che desta il mio interesse, premo il tasto di selezione del mouse su di esso e comincio l'esplorazione del sito.
All'interno vi è un secondo riferimento a "riviste"…click…e mi trovo a scegliere tra varie riviste d'arte, esploro la prima e via via le successive.
Non bisogna mai aspettarsi ambienti ripetitivi, infatti, c'è chi mette insieme poche cose: il sommario, l'articolo, qualche immagine, uno o più articoli completi o concentrati e null'altro.
Altri invece riportano intere riviste altri ancora le arricchiscono creando veri documenti ipermediali.
Oggi non voglio leggere…lascio il link dedicato alle riviste e siccome voglio viaggiare veramente, mi sposto sul sito "DadArt", http://art.dada.it/
seleziono "links" e poi nel settore "manifestation" mi collego alla Biennale di Venezia, http: www.labiennaledivenezia.net/
l'home page (3) permette di scegliere tra le mappe dei percorsi cittadini, dei giardini, dell'arsenale, e poi gli artisti, il catalogo e le opere.
Voglio allontanarmi ancora un poco, …click…, su Kassel, un rigo più sotto e sempre seduto nel
mio studio di casa entro nel sito.
Ricordate come il buon Goethe annotava le esperienze di viaggio; ho tenuto anche io un diario di viaggio, annotando tutti i siti e i vari link, che vorrei rivedere in seguito, per approfondimenti o per stampare testi, immagini o ancora per fare il download (4) di file (5).
A tal fine ho memorizzato gli indirizzi (url) (6) in una cartella riposta nel mio archivio, tra i siti d'arte preferiti.
Sono stanco è ormai quasi notte, esco dalla rete, arresto il sistema e spengo tutto.
Palermo 12/06/2000
Oggi riprendo il mio cammino per Kassel, i miei interessi e le mie preferenze artistiche mi spingono ad un maggiore rigore selettivo, voglio rivisitare il sito di Studio Azzurro, che già conosco per aggiornamenti, cercherò altri siti d'artisti milanesi, cercherò testi teorici da stampare, riportati in occasione di specifici seminari.
Ieri ho trovato la "Fundacion art y tecnologia "
Appare molto "intrigante" è dedicato all'Arte electronica en España in genere, in particolare al "Quinto Cyberconf "e al "Prix Ars Electronica 2000".http://www.telefonica.es/fat/futura/main.html
Userò da questo momento parole chiave meno generiche, come: "arte-informatica", " arte -computer ", "arte-tecnologica", "installazioni", "video-arte " e così via.
La mia ricerca artistica negli anni mi ha portato sempre di più all'uso delle nuove tecnologie, verso i concetti di interazione, evento, molteplicità di autori, non unicità dell'opera.
In merito all'arte condivido il pensiero di Pierre Lévy
" …In fondo, ci stiamo spostando da un'estetica del messaggio a un'estetica dell'interattività, in cui è fondamentale l'apporto del ricevente che non è più un semplice spettatore ma un partecipante attivo. L'artista ideale crea il dispositivo che consente all'immaginazione e alla sensibilità collettiva di svilupparsi sotto forma di avvenimento, di processo.
In questa prospettiva l'idea della proprietà, dell'originale e dell'unicità dell'opera va definitivamente in
frantumi …" da "incontro con Pierre Lévy", Intervista di Fabio Gambaro da Parigi, "Virtual" anno 3 n°18/1995
L'evento interattivo è sicuramente l'odierna forma d'arte più condivisibile, infatti, il teorico Antonio Caronia, la critica Grazia Mattei e i gruppi milanesi costituiti da Correnti Magnetiche, Giovanotti Mondani Meccanici e Studio Azzurro così si esprimono nel loro manifesto del 14 gennaio del 1993:
" L'interattività è il riconoscimento che il processo di trasmissione dell'informazione non è completo se non c'è un'assunzione di responsabilità anche da parte del fruitore. l'interattività è la condizione che permette al pubblico di entrare dentro l'evento per realizzarlo"
e ancora più in generale:
"l'arte è un evento che rompe le ambiguità codificate che circondano il fare artistico e soffocano la cultura.
L'arte è un processo. Non è importante il risultato, la (concrezione" dell'oggetto (testo - quadro - scultura), quanto il processo di trasmissione dell'informazione attraverso le modalità che generano l'evento e costruiscono l'esperienza.
L'opera - evento sarà: smaterializzazione - informazione dinamica - sistema potenziale in attesa di essere attuato - contenitore di virtualità "
Continuo l'esplorazione dell'home page di Kassel, al suo interno trovo ancora due itinerari, il "Museum Fridericianum" e "Documenta"
http: www.documenta.de/museum/index.html e http:www.documenta.de/documenta/index.html.
Trovo subito difficoltà, dovute al fatto di non avere conoscenze di lingua tedesca, e le varie manifestazioni, si presentano in modo testuale e sintetico, con poche immagini, in pratica sono elencate per anno , riportano il logo ed il progressivo ordinale, accompagnano il tutto una serie di informazioni sui curatori e sul programma artistico dell'anno.
Si dovrà lavorare ancora molto per abbattere le barriere linguistiche e permettere che la comunicazione passi senza limiti di linguaggio, peccato !…
Lascio Kassel, e sebbene avessi previsto altre ricerche, mi soffermo incuriosito ancora in Dadart,
esplorando altre voci e ricavando altri indirizzi utili.
Riprendo il mio viaggio, secondo le previsioni, vado sulla pagina del motore di ricerca della Microsoft http://search.msn.it/ e nell'apposita casella, digito "arte computer".Incontro per caso la "Rete Pandora" e il link a Vitrual Light, mostra realizzata dall'Associazione Culturale Multilink , http://www.pandora.it/virtual/vlight.html vicino ai miei interessi, dove inaspettatamente , ritrovo le opere di alcuni amici milanesi, esploro testi ed immagini.
Trovo un indice con una serie di link ipertestuali, scritti in buon ordine uno dopo l'altro con caratteri in blu, preceduti dal simbolo di un dischetto di computer.
Sotto ogni link la spiegazione sintetica del contenuto, di ciò a cui esso si collega.
Questo mi consente di fare ricerche appropriate, scartando le cose inutili.
Scorro la lista e…
Incontro "mediamente", il sito della RAI http://www.mediamente.rai.it/ e lì trovo un testo di Antonio Caronia, sull'arte interattiva in Italia.
Trovo il sito di "ARSLAB" la mostra "ARSLAB 3 i sensi del virtuale" 98/99 al Lingotto di Torino
http://www.arslab.it/italiano/index.html
e il sito di "UndoNet"
http://www.undo.net/pressrelease
È' già sera inoltrata, digito nell'apposito spazio del motore di ricerca "Studio Azzurro" e seleziono il tasto "cerca", non vengo deluso, trovo il sito http://www.lacab.roma.it/studioazzurro/ambientisensibili.html
vi sono brevi filmati accompagnati da suoni, che mostrano le opere, in occasione del progetto "Ambienti sensibili" al Palazzo delle Esposizioni Roma 1999, al visitatore viene richiesto anche un parere sul sito, da inviare per posta elettronica, esso costituirà un "report" dell'evento.
Attraverso questo sito riesco a collegarmi al sito di "Studio Azzurro", che già conoscevo.
Il mio viaggio si conclude…almeno per ora, lascio le suggestioni poetiche di Paolo Rosa e del suo
Gruppo, esco dalla rete…"domani è un altro giorno".
Carlo Monastra
(1) Browser, alla lettera, sfogliatore, programmi come Netscape ed Explorer che consentono la navigazione nel World Wide Web.
(2) Link, collegamento, ipertestuale o ipermediale tra due punti di un documento, altro media o altro network.
(3) Home page, pagina iniziale di un sito web, contenente i link necessari per l'esplorazione del sito.
(4) Download, scaricamento di un file da un computer remoto.
(5) File, serie organizzata di informazioni. I dati sono immagazzinati nelle memorie di massa , sotto forma di file, dotati di un nome da noi attribuito.
(6) URL, Uniform Resource Locator, identificatore uniforme di risorse, indica un preciso e univoco indirizzo di una risorsa
nella rete.
Carlo Monastra
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